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Miele o zucchero?

Miele o zucchero?
LA “DOLCE” ALTERNATIVA A MISURA DI AMBIENTE

Dimenticato per oltre due secoli, scontando la “concorrenza di un astro nascente come lo zucchero, oggi il miele sta vivendo una stagione di rivincita all’insegna delle sue virtù nutrizionali: è facilmente digeribile, ha un potere dolcificante di gran lunga superiore a quello dello zucchero, si conserva facilmente (e a lungo). Basterebbero queste tre caratteristiche a fare del “nettare degli dei” un vero e proprio leader in cucina, un alimento che dovrebbe entrare di diritto nella nostra dieta quotidiana.

Volendo fare un paragone poi con il suo “alter ego”, lo zucchero, ci accorgeremo che il miele può segnare molti punti a suo favore. Prima di tutto è meno calorico: 300 Kcal per 100 gr. contro le 392 dello zucchero tradizionale e le 362 dello zucchero di canna, e inoltre un potere dolcificante doppio rispetto allo zucchero raffinato. Rispetto allo zucchero vanta poi alcune sostanze particolarmente utili all’organismo come il fruttosio, il glucosio, l’acqua, i sali minerali oltre ad alcuni antibiotici naturali.

Ma c’è di più: il miele è forse l’unico alimento prodotto con un costo ambientale pari a zero, ottenuto cioè partendo da una fonte rinnovabile (le api) a spese di una risorsa altrettanto rinnovabile (il nettare). L’attività umana non entra in nessun modo nel processo produttivo ma si limita alla conclusiva raccolta del prodotto finito: si potrebbe dire che il “nettare degli dei” è un prodotto che la natura ci offre “gratuitamente”, senza che intervengano modifiche all’ambiente o consumi di energia, e il lavoro dell’uomo si limita alla sua raccolta e successivo invasettamento (cfr. comunicato api). Lo stesso non può dirsi dello zucchero dove la lavorazione umana – con conseguente impatto energetico e ambientale – svolge un ruolo preponderante.